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Mappature e classificazioni 2 - Nuove tematiche per affrontare il debito insostenibile

M Maurizio Public Seen by 12

Nuove prospettive di mappatura e classificazione delle condizioni di credito senza interessi (nel lungo termine e per grandi volumi di risorse), per fronteggiare il debito crescente e i principali problemi emergenti nella fase di sviluppo attuale

Questa scheda introduttiva sui possibili nuovi temi da riconsiderare per un altro tipo di mappatura e classificazione delle Monete Altre, e dei circuiti di scambio e credito in particolare, prende avvio da alcune ricerche sviluppate in ambito RetiCS e Laboratorio Monete (LM). Ciò, principalmente a partire da una riconsiderazione dei problemi e delle nuove condizioni di crisi che ci troviamo ad affrontare in questa fase di sviluppo.

Già da qualche anno è emersa l’esigenza di arrivare ad una nuova mappatura, più aggiornata non solo nei dati ma anche nell’impostazione, rispetto a quella predisposta  in RetiCS, tra il  2016 e il 2020 (vedi www.retics.org/reti/). Questo aggiornamento dovrebbe servire non solo per comprendere i nuovi circuiti o per integrare le informazioni su quelli già mappati, ma anche per riconsiderare le possibilità di scambio, cooperazione ed eventualmente di interoperatività tra i circuiti aderenti al progetto Laboratorio Monete, in una prospettiva futura, e sulla base appunto delle nuove condizioni di crisi e dei nuovi problemi emergenti. E va detto subito che non si tratta di un compito facile da affrontare, per diversi motivi, ma che può trovare, come sta trovando, diversi tipi di soluzioni.

Innanzitutto, alla base di ogni solida attività di mappatura (ma anche di intervista e schedatura) vi dovrebbe essere un efficace e condiviso sistema di classificazione dei circuiti e dei mezzi già sviluppati. Nella letteratura internazionale sulle monete altre (MA) sono stati messi a punto diversi sistemi di classificazione delle MA, nessuno dei quali sembra godere però di un consenso ampio e solidamente motivato (Allegato 1). Inoltre, le attività di classificazione dei sistemi monetari altri non risultano  sufficientemente stabili, a differenza di come avviene in genere per la classificazione delle forme di vita naturali. Le condizioni e le forme di classificazioni delle MA variano infatti in relazione ad una pluralità di fattori, compreso appunto il variare dei problemi e delle condizioni di crisi da affrontare.

Per fare solo un esempio, che dovremmo conoscere abbastanza bene, le crisi economiche  non si presentano più come semplici crisi da sovraccumulazione e da ristagno di domanda ma si presentano soprattutto come crisi ambientali del sistema produttivo dominante, oltre che della sua finanziarizzazione speculativa. Ed entrambi gli aspetti della crisi risultano caratterizzabili da aumento dei costi di riproduzione economica complessiva e da  debito crescente, economico ed ecologico, privato e pubblico, comunque sempre più insostenibile. Il problema del debito, nella sua duplice forma,  economica ed ecologica, riguarda soprattutto le amministrazioni pubbliche nei diversi livelli territoriali, presentandosi come carenza di risorse e di capacità necessarie per affrontare il crescente degrado ambientale, nelle sue componenti naturali così come nelle sue dimensioni socioculturali. E i livelli del debito pubblico attuali e i meccanismi del loro finanziamento, ma anche lo stesso aggravarsi della crisi ambientale,  impediscono di fatto le possibilità di sviluppo di un welfare di tipo tradizionale.

Si rendono sicuramente necessarie nuove concezioni e nuove pratiche di produzione di ricchezza sociale, le quali richiedono nuove tematizzazioni e nuovi sviluppi delle stesse forme monetarie, ufficiali ed altre, e delle forme di credito mutuale. Si rende necessario soprattutto lo sviluppo di nuove forme di welfare ecologico, richiedenti grandi volumi di risorse, specie umane e lavorative, ma anche economiche, che dovrebbero essere affrancate dal pagamento di rendite ed intessi monetari anche nel lungo termine. **

Per questo bisognerebbe evitare l’appiattimento del tema del credito esente da interessi nella mera prospettiva dello sviluppo delle relazioni di scambio corrente di beni e servizi; appiattimento che tende a ripresentarsi ancora in molte monete altre, e nei principali modelli impiegati per la loro classificazione.  E non dovremo limitarci ad allargare la prospettiva del credito senza interessi al medio e lungo termine, e alle grandi quantità di risorse che si rendono necessarie per sostenere un effettivo, più duraturo e sostenibile processo di transizione ecologica. Bisognerebbe anche rivolgere una attenzione particolare alle dimensioni relazionali e istituenti, dei circuiti di scambio e credito che si possono sviluppare tra i singoli soggetti, le associazioni, le imprese e le amministrazioni pubbliche. Ciò, principalmente, sulla base di una pluralità di nuovi patti sociali e politico-istituzionali, comunque indirizzati al prendersi cura dei beni comuni e dei patrimoni ambientali, a partire appunto dallo sviluppo di relazioni di credito e debito senza interessi anche nel lungo termine e per grandi volumi di risorse.

Dovrebbe risultare ormai abbastanza evidente come  la costruzione di un nuovo sistema di welfare ecologico  possa reggersi solo sulla base di un  passaggio progressivo dalla tradizionali forme di fiscalità sui redditi (ormai principalmente da lavoro) a nuove forme di fiscalità ambientale, riguardanti  principalmente le attività di produzione di ricchezza monetaria basate sullo sfruttamento  e sulla incuria sociale rispetto all’uso di ogni risorsa disponibile. E tutto questo implica di fatto l’estensione dello stesso concetto di comunità che, specie dal punto di vista delle Monete Altre, dovrebbe essere esteso oltre le piccole dimensioni interpersonali per riguardare le dimensioni collettive più ampie, comprese quelle pubbliche ed istituzionali, trovando le forme organizzative e relazionali  più adeguate per far maturare il livello di responsabilità e il grado di partecipazione dei singoli soggetti.

In sintesi e dal punto di vista del nuovo tipo di classificazioni da sviluppare, dovremo rivolgere molta maggiore attenzione alle diverse tipologie di credito senza interessi nel medio e lungo periodo; ma anche ai differenti tipi di patto sociale/comunitario, economico e politico, che ne possono stare alla base. Sia per affrontare le forze che continuano a spingere verso forme di globalizzazione liberista sfrenata. Sia per contrastare nei fatti la finanziarizzazione speculativa delle più importanti relazioni di credito e debito, riguardanti appunto le attività e le funzioni di cura e gestione dei beni comuni e dei patrimoni ambientali. E bisognerebbe soffermarsi anche sui diversi tipi di garanzie necessarie per sostenere i diversi tipi di credito esenti da interessi, di medio e lungo periodo, sviluppate e sviluppabili nell’ambito delle MA, e soprattutto nei circuiti di credito mutuale propriamente non monetari.

In passato ci si poteva riferire a  pochi esempi significativi di crediti senza interessi nel medio e lungo termine (in prevalenza le forme di credito sviluppato nel WIR svizzero attraverso la Banca Wir, e le forme di accantonamento previdenziale in unità di tempo sperimentate nel modello Fureay Kyppu). Oggi però l’attenzione per le diverse forme di credito affrancate dal pagamento di interessi monetari sta crescendo un po’ ovunque nel mondo, come si può desumere dallo sviluppo di diverse cripto-monete orientate a fini sociali. Ma anche in Italia, se guardiamo ad alcune innovazioni adottate in recenti modelli di MA come Monethica, o introdotte in alcuni circuiti di scambio e credito mutuale come il Sardex e l’Ora di Pesaro e Urbino (uno dei pochi circuiti LETS basati sulla contabilità in unità di  tempo, ancora operanti nel nostro paese).

Possiamo riferirci in particolare allo sviluppo del credito interno senza interessi per investimenti produttivi (per ora ancora piccoli) messi a disposizione degli aderenti Sardex. O anche alle ipotesi di sviluppo del microcredito senza interessi emergenti nell’Ora. In questo caso nuove prospettive di micro-credito esente da interessi vengono delineate principalmente per affrontare le strozzature relative agli accumuli di crediti e debiti, tendenti a verificarsi in una gran parte dei circuiti locali di scambio, principalmente in relazione alle loro piccole dimensioni.  Ma l’esperimento potrebbe essere esteso a circuiti e crediti di dimensioni molto maggiori se venisse affrontato adeguatamente il problema delle garanzie e delle condizioni economiche e istituzionali che si rendono necessarie per lo sviluppo di crediti senza interessi di più ampie dimensioni e di lunga durata.

Data la complessità delle questioni investite, sembra opportuno suddividere la discussione sulle nuove prospettive della classificazione e mappatura delle Monete altre (e dei crediti non monetari) in tre tematiche principali.  La prima riguardante le esperienze e le problematiche della classificazione e mappatura sviluppate nell’ambito dei progetti RetiCS e Laboratorio Monete. Un secondo  ordine di discussioni relativo ai problemi della classificazione delle monete altre e dei crediti mutuali in generale, e in ambito internazionale. E una discussione finale riguardante principalmente  le possibili classificazioni delle diverse forme di patto sociale, e dei diversi tipi di garanzie che possono risultare  necessarie nella  prospettiva del credito senza interessi nel medio e lungo termine.

** Si tratta in sintesi della messa in discussione della funzione creditizia della moneta ufficiale, o della sua crisi, vista nella prospettiva della creazione di nuove forme di valore economico e di nuovi mezzi di credito a fini di investimento sociale, di cui si sono occupati di recente A. Fumagalli e il sottoscritto in una intervista congiunta rilasciata alla rivista Quaderni delle Decrescita, di prossima pubblicazione.